mercoledì 16 dicembre 2009

Arrivederci amore ciao



L'ho visto ieri su Raisat Cinema, lo aspettavo da molto tempo.
Non ho letto il libro, ma il fumetto sì, un gran bel lavoro stampato dalle Edizioni BD in due volumi a colori, e ristampato in b/n dalla Mondadori in un'antologia noir intitolata "Alta Criminalità".

Le differenze con il fumetto mi hanno fatto un po' storcere il naso nei primi minuti. Le modalità dell'assassinio del compagno di Giorgio non mi son piaciute, ancor meno la figura del personaggio di Sergio interpretato da Antonello Fassari. Infatti nel fumetto Sergio è un operaio ancora fedele alle ideologie, qui è una copia in bello di Cesare Battisti e di altri ex rivoluzionari che ora campano con libri e consulenze. Al suo confronto Giorgio non ne esce malissimo, invece nel fumetto la sua carognata ha un peso diverso soprattutto perché fa leva sui sentimenti del povero Sergio, che qui invece sembra solamente uno stronzo arricchito qualsiasi. Manca anche tutto il percorso di Giorgio dal Sud America alla Francia, che secondo me poteva essere accennato perché è lì che si capisce che Giorgio non è una vittima delle circostanze ma è uno marcio fino al midollo, uno che non solo abbandona l'ideologia ma la calpesta pure. Anche il finale è diverso, Giorgio infatti viene ucciso dalla spagnola anarchica che aveva fatto il colpo con lui mentre sosta davanti alla tomba di Robi, il film invece termina col funerale dalla sfortunata ragazza.
C'è da dire che dal momento in cui mette piede Michele Placido il film si prende la rivincita, non solamente per la bravura dell'attore, ma pure perché Soavi si trova a proprio agio nel descrivere il mondo violento a malsano in cui si muovono i protagonisti. Il regista riesce a illustrare molto bene la claustrofobia del circolo vizioso in cui vive Giorgio, incapace di cambiare nonostante si illuda di poterlo fare.

Il mio giudizio è complessivamente positivo, sarà che a me i film di Michele Soavi piacciono a prescindere (molto meno le sue fiction) ma non capisco come un noir tipo questo sia stato così sottovalutato, quando sulla tv generalista vengono mandate in onda serie televisive poliziesche o gialle di bassissima qualità e lontanissime dalla realtà italiana (la prima serata di Rai 2 ne è un esempio lampante).
Veramente bellissima e bravissima Alina Nadelea, sarà che mi ricorda Macarena Gomez, ma me ne sono innamorato al primo sguardo. La scena in cui
muore uccisa dalle aspirine a cui è allergica è veramente straziante. Questo è un punto a favore del film, nel fumetto invece scivolava via un po' velocemente

Non mi sono piaciuti per niente i titoli di testa, mi hanno ricordato i film che mandava il lunedì sera Raiuno quando ero bambino.
Nonostante il film sia ambientato nel Nord Italia, alcune scene sono state girate a Latina, me ne sono ricordato quando ho visto la mia fumetteria preferita inquadrata in una scena in cui Giorgio tenta di riconquistare Robi. Devo dire che Piazza del Popolo sullo schermo sembra sempre migliore di quella che è realmente.
Pier Luigi Zerbinati (il sosia di Bettino Craxi citatissimo dal sottoscritto) è l'avvocato di Giorgio.

Locandina presa da filmposters.it

domenica 22 febbraio 2009

Pagelle della finale di Sanremo 2009

Non avrei dovuto seguire questa finale, ma le persone con cui dovevo andare a cena hanno disdetto tutto e quindi eccomi qui.


Sal Da Vinci – Non riesco a farti innamorare
Continua a piacermi al voce ma non la canzone. Ho paura che gli ascoltatori dell'emittente per cui lavoro me la faranno imparare a memoria.
Voto: 5

Pupo, Paolo Belli & Youssou N'Dour – L'opportunità
Non mi piacerà mai, meno male che dopo stasera non si ascolterà mai più e tornerà nel 1974 da dove è uscita.
Voto: 4

Povia – Luca era gay
Confermo tutto ciò che di male e di bene ho detto nei giorni scorsi. Mi fa veramente schifo che gli ascoltatori mi richiedano questa canzone!
Voto: 4

Patty Pravo – E io verrò un giorno là
Mah. L'ho ascoltata da studio e devo dire che mi ha deluso tantissimo. Alla quarta esibizione ormai ha rotto. Non compro un suo disco dai tempi di “Notti, guai e libertà”, e certamente questa canzone non mi invoglia a comprarne altri. Ah no, quello dedicato a Dalida vorrei prenderlo.
Voto: 5

Francesco Renga – L'uomo senza età
Bella ma eccessivamente corta.
Voto: 6

Marco Carta – La forza mia
L'ho ascoltato solo in lontananza, non saprei.

Al Bano – L'amore è sempre amore
A forza di ascoltarla mi sta entrando in testa. Confermo il commento della prima serata,:senza infamia e senza lode. Spero che piacerà nell'Europa dell'Est, visto che Al Bano dovrebbe aver firmato per qualcosa tipo 250 date in quei paesi. Ma sta ancora con la Lecciso? No, perché a me Loredana è sempre piaciuta un casino...
Voto: 6

Marco Masini – L'Italia
Masini poteva destare scandalo quindici anni fa, adesso fa tenerezza.
Voto: 5

Non mi sono accorto dell'esibizione di Fausto Leali, probabilmente stavo smadonnando su qualche forum. Fausto, io ti voglio bene, e anche se la canzone non mi piace ieri l'ho programmata.

Alexia & Mario Lavezzi – Biancaneve
Il testo continua a non soddisfarmi, ma la parte di Lavezzi mi piace molto. Alexia ha un bel look e ha ancora una gran voce, mi piacerebbe che ci regalasse ancora uno o due pezzi da discoteca.
Voto: 6,5

il clou è comunque Antonella Clerici che chiama per annunciare al mondo la nascita della sua primogenita. Cacchio, perché Bonolis non l'ha fatta sgravare in diretta? Sarebbe stato un magnifico momento di televisione.

Alle 22:30 si sono già esibiti tutti, incredibile! Bonolis prima di dare i nomi dei tre finalisti intervista Vincent Cassel. Lui ha interpetato un film che adoro, “Dobermann” (altro che “L'odio”), ma non credo che parleranno di quello, e quindi non lo ascolto per nulla.

Dopo l'esibizione della vincitrice di sanremoweb (niente di eccezionale), e un'intervista ad Annie Lennox molto interessante, si danno i nomi dei tre finalisti: Marco Carta, Povia e Sal Da Vinci.
Il terzetto finale è sconfortante, e quindi evito di riascoltare di nuovo le loro canzoni e arrivo addirittura a sperare nella vittoria di Sal Da Vinci.
L'agonia finisce verso mezzanotte e quaranta, quando viene proclamato vincitore del cinquantanovesimo festival di Sanremo Marco Carta, che corre ad abbracciare Maria De Filippi presente sul palco. Pessima scelta, Carta ha una canzone banale e l'ha cantata pure male. Povia è secondo e vince un premio della stampa (la stessa che l'ha messo in croce, che coerenza), mentre il premio della critica è andato agli Afterhours tra i big e ad Arisa tra i giovani.
Non mi allineo con chi ha parlato di grande spettacolo, Bonolis ha domato un dinosauro, ma sempre di dinosauro si tratta. A quanto pare però, al pubblico è piaciuta questa macedonia di alto e basso, di messaggi pacifisti e barzellette su Berlusconi, di canzoni banali e personaggini televisivi di poco conto. Musicalmente non è stato orribile, se tra i big si salva poco (Tricarico, Dolcenera, Afterhours, Nicky Nicolai e poco altro), tra i giovani sono state proposte buone canzoni, e magari qualcuno di loro lo ritroveremo l'anno prossimo tra i big dopo aver soggiornato per parecchio tempo in classifica. Mi piacerebbe fare un'analisi un po' approfondita e meno semplicistica, ma sinceramente ne ho le palle piene e archivio per almeno un po' di giorni. Sicuramente non abbandonerò l'argomento.

Commento alla quarta serata di Sanremo 2009

La quarta serata l'ho solo vista ma non ascoltata, ogni tanto alzavo l'audio per ascoltare i duetti, ma non ci ho trovato nulla di interessante. Come sempre, l'occasione di cantare in duetto viene sprecata proponendo la canzone assolutamente uguale alle serate precedenti, con l'unica aggiunta di una voce diversa. Mah! Applaudo Franco Califano che nel 2005 fece una versione di "Non escludo il ritorno" con i Flaminio Maphia che invece era un bell'azzardo.

I big comunque finiscono presto, giusto il tempo di far fuori Dolcenera (eh? Ok, il testo è insipido ma è un bel motivetto orecchiabile) e la demagogia dei Gemelli Diversi (e meno male, tornate a pimpare i motorini).

Passiamo alla gara dei giovani che si esibiscono in versioni ridotte delle loro canzoni (più o meno un minuto e mezzo, meno di quanto si esibiscono i concorrenti di "X-Factor"). Vince Arisa, c'era da immaginarselo, la ragazza svettava anche nelle classifiche di iTunes. Tutti i concorrenti applaudono e rimangono sul palco a cantare la canzone vincitrice (compresa la "schiva" Barbara Gilbo, una donne allergica alle telecamere più o meno quanto Gabriele Paolini).
Canzone carina, orecchiabile, furba ma non eccessivamente ruffiana. Sarà gradevole da ascoltare per un mesetto e mezzo, ma spero per lei che cambierà look (d'altronde è pure estetista), o farà la fine di Momo.

Speriamo in bene per domani.

venerdì 20 febbraio 2009

Pagelle della terza serata di Sanremo 2009

La terza serata inizia con un'esibizione di Giovanni Allevi (non so giudicare se sia bravo o no, ma di certo non mi strappo i capelli per lui) e un ricordo di Oreste Lionello, trattato alla stregua di un mito dell'industria, mah!

21:16 Filippo Perbellini & Riccardo Cocciante – Cuore senza cuore
Ma sono i big che accompagnano i giovani o cil contrario? Perché la canzone l'ha eseguita Cocciante, e pure bene. La musica mi piace ma il testo proprio no. Voto: 6,5
Perbellini poi si siede sulle scale in castigo mentre Cocciante sproloquia e canta una sua canzone. Vabbè che i giovani sono una scusa per avere i loro padrini sul palco, ma non pensavo che tutto si sarebbe svolto in maniera così palese.

Non mi metto più a segnare l'ora, sto stravaccato sul divano e spero sempre che l'agonia non sia eterna.

Silvia Aprile & Pino Daniele – Un desiderio arriverà
Oggi l'ho asocltata un po' meglio, il pezzo sembra interessante e lei è veramente brava. Voto: 6,5

Karima, Burt Bacharach & Mario Biondi – Come n ogni ora
Attualmente è la mia canzone preferita, e Karima regge benissimo il palco con due artisti di quel calibro vicino. Spero che venga incisa anche una versione con questo trio. Voto: 7,5

Irene Fornaciari, Adelmo & i Sorapis – Spiove il sole
La canzone suonata con dei musicisti così ne guadnagna molto, ma continua a non convincermi. L'esibizione successiva alla canzone sembra provenire da “La vita in diretta”, ma è stato un momento molto trascinante. Voto: 6+

Chiara Canzian & Roberto Vecchioni – Prova a dire il mio nome
Chiara se la cava bene, ma la canzone è criptica e un po' ostica. Voto: 6+

Ikra & Lucio Dalla – Quasi amore
Non mi piace, non ha guizzi, è anonima. Voto: 5

Arriva Kevin Spacey, è un momento che mi perdo volentieri pur amando Spacey. La Gialappa's non conosce “Superman returns”, visto che continuano a dire che Spacey non imbrocca un film da anni (non che “SR” sia una capoalvoro, ma non è nemmeno passato inosservato).

Simona Molinari & Ornella Vanoni – Egocentrica
La Vanoni è troppo diversa dalla Molinari, e la canzone ne esce un po' stravolta dai due modi differenti di cantare. Comunque il brano resiste benissimo, è veramente molto bello, non vedo l'ora di cominciare a trasmetterlo in radio. Il maestro Angelo Avarello si è perso la bacchetta durante l'esibizione.
Voto: 7,5

Arisa & Lelio Luttazzi – Sincerità
Luttazzi cambia l'arrangiamento della canzone ma il pubblico fa il battimani lo stesso. Lei stasera è più sciolta e tira fuori una gran voce. Purtroppo la gnocchissima direttrice d'orchestra di Arisa (Federica Fornabaio) stasera non c'era.
Voto: 7

Barbara Gilbo & Massimo Ranieri – Che ne sai di me
La Gilbo canta un po' meglio di ieri ma non è ancora padrona del pezzo. Peccato perché la canzone ha uno dei pochi testi che mi piacciono di quest'edizione. Voto: 6

Malika Ayane & Gino Paoli – Come foglie
L'unico big che peggiora l'esibizione del giovane è proprio Paoli, che è lì solo a svolgere il compitino. Malika non gigioneggia come martedì e la canzone ne guadagna. Voto: 7,5

I big evito di rivederli di nuovo, ormai li sto cominciando ad ascoltare in radio e ne ho abbastanza. Do solo uno sguardo alla Zanicchi, agli Afterhours e a Tricarico, che canta molto ma molto meglio di martedì. Il pezzo di Tricarico è diventato il mio preferito in assoluto, ma non avevo dubbi che mi sarebbe piaciuto. Quando alla fine dell'anno in radio facciamo la lista delle tre canzoni dell'anno che mi son piaciute di più io ci infilo quasi ogni anno sia lui che Moby.
Vengono ripescati, come da pronostico, Al Bano e Sal Da Vinci. Il pubblico non apprezza particolarmente e qualcuno fischia Da Vinci, meno male va.

giovedì 19 febbraio 2009

Pagelle della seconda serata di Sanremo 2009

Pochi convenevoli, passiamo subito alle canzoni.



Alexia & Mario Lavezzi – Biancaneve
Oggi l'ho sentita un po' meglio, devo dire che è un bel duetto e la canzone è carina, ma sanremese. Spero di sentire presto la versione da studio, penso che possa essere programmata dalle radio per almeno un mesetto.
Voto: 6,5

Entra la valletta della serata, una bionda degna dei film di Dario Argento. Questi vanno avanti parlando dei cazzi loro e io aspetto il piccione, che si esibisce alle 21:30.

Povia – Luca era gay
Musicalmente non è neanche malaccio, la costruzione dell'amplesso sessuale cantato dalla corista Monia Russo durante le stupidissime parole di Povia, non è per nulla una cattiva idea (“sembrava una gara a chi faceva meglio il sesso”, perché è ovvio che i rapporti omosessuali sono solo quello, un groviglio di corpi sudati. E anche se fosse così, adesso il sesso è il male? Se lo fanno i piccioni va bene se lo fanno i froci no?). Il testo è proprio cretino. Anche il pubblico lo è, non so da quanti anni non succedeva che quelle mummie incartapecorite si mettessero a battere le mani durante una canzone. Bravi, vi siete guadagnati il paradiso così.
Voto: 4,5

Alle 21:35 entra un uomo che si è trombato la Lecciso, e si rivolge a Bonolis con un saluto militare (forse crede di essere John Cena? Fara un gesto al pubblico per indicare “you can't see me”)

Al Bano – L'amore è sempre amore
Continuo a pensare che sia una canzone più che accettabile. Di certo non entrerà nella storia, ma almeno fino a sabato si potrà ascoltare. Mi ricorda qualcosa di già ascoltato, ma non riesco a capire cosa.
Voto: 6 +

Mentre Laurenti canta “New York New York” mentre Povia viene intervistato dalla Gialappa's. Povia è simpatico, ed è una cosa che non mi stupisce, il problema è che è un paraculo. Giustamente si difende dalle critiche degli Elio e Le Storie Tese sui diritti de “i bambini fanno oh” da dare in beneficenza, lui ha dato la sua parte, ma i soldi del singolo non se li busca mica tutti lui. Peccato davvero, qualche pezzo di questo ragazzo mi è piaciuto davvero in passato.

21:48 Nicky Nicolai & Stefano Di Battista – Più sole
Oggi l'ho sentita un po' meglio, è un pezzo gagliardissimo. L'assolo di Di Battista sul finale ti prende fino alla fine. Non mi va di lamentarmi per ua canzone pop realizzata in maniera ottima, forse hanno fatto bene a cambiare registro.
Voto: 7 +

21:54 Sal Da Vinci – Non riesco a farti innamorare
Ieri non mi sono accorto che la canzone è scritta da D'Alessio, adesso è tutto chiaro. Considerando che Sal Da Vinci canta meglio di lui, non potrebbe passargli direttamente tutte le sue canzoni? Gli alzo il voto perché Da Vinci è bravo e meriterebbe di meglio (“Vera” mi piaceva pure all'epoca).
Voto: 6

22:08 Gemelli Diversi – Vivi per miracolo
Questa l'ho risentita pure oggi su Raidue, è veramente sconcertante. Loro mi piacevano solo quando pimpavano i motorini. Ma J.Ax vuole invecchiare e fare oh con questi qui?
Voto: 4,5

Sul palco entra un tizio con la musica di “Careless whisper”, sarà uno dei tremila ragazzi che si è trombato George Michael? Ma a che servono 'sti valletti?

22:18 Pupo, Paolo Belli & Youssou N'Dour – L'opportunità
Non so cosa scrivere, sembrano quei pezzi tipo “We are the champions” che proliferavano negli anni '80. Mi spiace ma è tremenda.
Voto: 5

22:24 Francesco Renga – L'uomo senza età
La canzone è bella, ma mi ha già un po' stufato. Renga è molto simpatico al microfono, dal vivo molto meno.
Voto: 6

Masini ha iniziato a cantare ma io stavo ascoltando Lola Ponce su radiodue.

Marco Masini – L'Italia
Oggi mi è piaciuta un po' di più, Masini mi è simpatico e se cantasse altre cose mi piacerebbe pure. Gli do più del voto dato ai Gemelli.
Voto: 5

Bonolis crede di essere a “Il senso della vita”, lo deduco dal fatto che sullo schermo scorrono delle foto come accedeva nel vecchio programma di Paolino. Io ne approfitto per ascoltare ancora la Gialappa's e riordinare le puntate di “Donne assassine” http://it.wikipedia.org/wiki/Donne_assassine

22:54 Patty Pravo – E io verrò un giorno là
Ieri mi era piaciuta di più, però tiene benissimo il palco. La canzone mi sa che l'ho sopravvalutata.
Voto: 6 -

Alle 23:05 La P.F.M., Claudio Santamaria e Stefano Accorsi omaggiano Fabrizio De Andrè.

23:19 Marco Carta - La forza mia
Oggi almeno tira fuori la voce, ma la canzone rimane fiaccia per usare un eufemismo. Stasera sembrava anche più sciolto, magari per la finale riesce a diventare accettabile.
Voto: 5,5

23:26 Fausto Leali – Una piccola parte di te
Confermo voto e commento di ieri.
Voto: 4

23:33 Dolcenera – Il mio amore unico
Ti entra in testa facilmente, e se siete un po' perversi anche Dolcenera vi entrerà in testa facilmente.
Voto: 6,5

Dopo Dolcenera entra Alessandro Haber, spero non per raccontare barzellette su Berlusconi. Non sen e va più via...

23:58 Silvia Aprile – Un desiderio arriverà
Voce cristallina, canzone noiosa.
Voto: 5,5

00:03 Chiara Canzian – Prova a dire il mio nome
La figlia di Red Canzian non l'ho ascoltata quasi per nulla, per cui non mi esprimo.

0:10 Karima – Come in ogni ora
Pezzo avvolgente e bella interpretazione, sembrava di vivere quello che cantava. Karima è una delle poche che sapevo riconoscere quando facendo zapping beccavo “Amici”, mi piaceva anche ma l'avevo dimenticata. L'unica pecca è il vestito, con quello sembra un'ambasciatrice di qualche strano mondo di Star Trek”.
Voto: 6,5

Iskra – Quasi amore
Noiosa.
Voto: 5

Barbara Gilbo – Chen e sai di me
Il pezzo è un po' più aggressivo del consueto, e lei indossa un gran bel vestito, ma perde la voce strada facendo. Peccato davvero. Non lo sapevo, ma questa ragazza ha fatto parte di “Non è la Rai”.
Voto: 6 - -

Arisa - Sincerità
Canzone carina, ma ho paura del fuoco di paglia. Qualche tempo fa tutti sembravano innamorati di Momo e della sua “Fondanela”, e poi se ne son dimenticati in un mese. C'è da dire che lei è molto personaggio, il problema è che quando hai un character, specialmente così particolare, poi devi saperlo rinnovare.
Voto: 6,5

Fortunatamente la messa finisce prima, oggi son stati tutti più veloci e fluidi. Gli eliminati sono Al Bano (e ci sta), Sal Da Vinci (pure), e Nicky Nicolai (mi spiace per la canzone ma ce l'ho un po' con lei). Domani ripescheranno sicuramente uno o due di loro.

mercoledì 18 febbraio 2009

Pagelle della prima serata del Festival di Sanremo 2009

Il festival parte subito male e dopo un siparietto che avrebbe annoiato anche il buon Padre Mariano, assistiamo finalmente all'apertura di Mina che canta il “Nessun dorma” di Puccini. Tanto rumore per nulla, meno male che almeno non si sono dilungati.

Siamo in diretta, Bonolis entra e presenta tutti, compresa la scenografia. A proposito, la scala è ripidissima ma il palco sembra molto più piccolo degli altri anni. Non mi piace, se la gioca con quella del 2006 per la scenografia più brutta degli anni recenti. Dopo neanche un quarto d'ora siamo già alla prima canzone, incredibile! Bonolis ci vuole mandare a letto prima dell'una?

Dolcenera – Il mio amore unico
Dolcenera ha abbandonato il suo look pseudodark e adesso sembra quasi Cristina D'Avena. La canzone ha un arrangiamento ammiccante e radiofonico, ma il testo non mi soddisfa molto. Comunque è vivace, bravi gli autori a inserirla all'inizio così evitiamo di addormentarci subito. Voto: 6,5

Bonolis sproloquia per qualche minuto ma io ho in cuffia la Gialappa's e non so di cosa stia parlando. Alle 21:28 abbiamo già la seconda esibizione, ed è una di quelle che temo di più: Fausto Leali.

Fausto Leali – Una piccola parte di te
Il figlio di Leali è cresciuto, cerca di rimorchiare su facebook e se incontra il papà per strada fa finta di non conoscerlo, Fausto è preoccupato di questo e ne ha fatto una canzone. Vecchia sia nel concetto che nella musicalità e Leali non regge più gli acuti come una volta. Voto: 4 ma credevo peggio.

Dopo l'esibizione di Leali Bonolis cerca di caricare il pubblico, e i tifosi della squadra dei bianchi si entusiasmano. Subito dopo irrompe l'immancabile e indispensabile Luca Laurenti per una canzone (“That's Life”) e una gag che mi perdo ancora per merito della Gialappa's. Alle 21:40 la terza esibizione.

Tricarico – Il bosco delle fragole
Se Francesco Tricarico fosse un concorrente di “X-Factor” farebbe parte della squadra di Morgan e la Ventura si incazzerebbe facendo la vittima e tuonando: “ma perché questo superstonato non esce e mi votano Daniele?”. Sono di parte perché adoro Tricarico, amo il suo modo surreale di fare musica e di sfidare la vita.
Voto: 7

Mentre ascolto i soliti aneddoti gustosissimo della Gialappa's (anche quest'anno ne hanno per Tullio De Piscopo), sento una canzone dei Coldplay provenire dal palco di Sanremo, ma purtroppo non c'è lì il gruppo di Chris Martin ma una ragazza che credo serva a fare la valletta della serata, tale Alessia Piovan. Dopo quest'ennesimo siparietto che mi perdo volentieri è la volta di Marco Carta, che canta alle 21:50

Marco Carta – La forza mia
Non capisco come mai questo ragazzo l'anno scorso facesse impennare gli ascolti di “Amici”, non è un fenomeno, è sì e no un cantante. La sua proposta è una canzone d'amore per teenager infarcita di frasi fatte come “tu sarai il paradiso dentro me”. Esibizione non eccezionale per usare un eufemismo, quasi sussurrata all'inizio e condita da difetti di dizione. Voto: 5,5

Niente siparietti, alle 21:54 entra la quinta concorrente che è Patty Pravo, pushata a dismisura dalla Rai con tanto di puntata di “La storia siamo noi” dedicata a lei mandata in onda la settimana scorsa.
Stacco le cuffie controvoglia, perché i Gialappi si stanno divertendo a prendere in giro la loro ospite Syria tramite l'attore Claudio Santamaria.

Patty Pravo – E io verrò un giorno là
Questa vorrei ascoltarla nell'edizione da studio, secondo me ne guadagna. Sul palco dell'Ariston sembra avere un buon potenziale ma scivola un po' via. Esibizione molto ruffiana di Patty Pravo, vecchia volpe del palcoscenico che cerca di coprire le stonatura con il suo charme.
Voto: 6

Alle 22:00 abbiamo già archiviato cinque esibizioni, se si continua di questo passo ce ne andremo a dormire abbastanza presto. Ecco, purtroppo non sarà così dato che Bonolis annuncia un collegamento con New York che avverrà subito dopo la pubblicità.

Alle 22:05 Bonolis si collega con New York, per uno di quei momenti che il conduttore ama tanto, una di quelle interviste impegnate in cui Bonolis sfoggia una faccia sofferente. Ma perché propinarci una roba tipo questa? Anche la principessa Michela Rocco di Torrepadula, la moglie di Enrico Mentana, ha ammesso che la sera della morte di Eluana Englaro ha guardato il Grande Fratello, perché dobbiamo far finta di voler essere impegnati anche quando guardiamo un programma d'evasione? Meno male che alle 22:11 è già finito. Ecco, che senso ha passare da un messaggio di pace a Marco Masini?

Marco Masini - L'Italia
Ultimamente aveva scritto una canzone per Gazebo, speravo tornasse alla musica da discoteca e invece canta una versione musicata di “Studio Aperto” o de “Il Giornale”. Veramente orrenda, di una demagogia sconcertante. Voto: 3
Bonolis aggiunge che tra un po' arriverà Roberto Benigni, per uno di quei suoi innovativi momenti di comicità. Oggi si è pure dimesso Veltroni, secondo me lo ha fatto apposta per farsi prendere per il culo da Benigni in prima serata.
Prima di Benigni c'è un uomo di cui ignoro l'esistenza.

Alle 22:23 c'è il vincitore dell'altro Festival bonolisiano, Francesco Renga.

Francesco Renga – L'uomo senza età
Altro che senza età, Renga s'è fatto vecchio e si è tagliato pure i capelli. La canzone è interessante, ma lo preferisco in versione pop. Anche questa è un'altra canzone che spero sia molto diversa nella versione radiofonica. Voto: 6
Dopo 'sta lagna Bonolis tenta di svegliare il pubblico in vista del frizzante appuntamento con Roberto Benigni. Mi viene da vomitare solo all'idea, il successo di Benigni è uno di quei misteri che non capirò mai.

Benigni è un fiume in piena, devo dire che comunque sa tenere il pubblico ma lo trovo divertente solo quando non parla di politica, perché tanto le battute su Berlusconi le conosciamo tutte e infatti alcune di quelle che sciorina stasera sono un po' datate. Gli passo il paragone tra Mina e il Berlusca così come la parte sul testo lussurioso di Iva Zanicchi. Oh, il pezzo pro gay serve per bilanciare Povia? Banale, ma all'Arcigay piacerà, e infatti Grillini applaude. Si mette a leggere Oscar Wilde, molto inerente al festival della canzone italiana. Che palle, alle 23:02 dopo trentadue minuti finalmente si leva dai coglioni. Benigni mi fa rabbia e tristezza, un giullare che racconta barzellette da bar e viene spacciato per genio. Ho quasi rivalutato Luttazzi dopo quest'esibizione. Antonio Albanese e il suo ministro della paura valgono venti Benigni.

Alle 23:08 ritorna Alessia Piovan, non so a far cosa. Ah, presenta il malefico trio (no, non sto parlando di Stock, Aitken e Waterman)

Pupo, Paolo Belli & Youssou N'Dour – L'opportunità
Già il trio è male assortito, poi presentano un pezzo che sembra provenire dal festival del 1974. Fatico a credere che non siano state proposte canzoni migliore di questa, Don Backy domenica spergiurava di aver mandato a Bonolis una canzone bellissima.
Voto: 5 -

Bonolis e Laurenti perdono tempo, per la prima volta dopo anni e anni sono veramente spazientito mentre guardo Sanremo. Addirittura con Panariello e la Ventura non mi sono annoiato così.

Alle 23:20 dovrebbero suonare i Gemelli Diversi, ma la strumentazione si rifiuta di funzionare. Se andasse a fuoco il teatro Ariston come la casa del Grande Fratello ieri, ne sarei quasi contento.

Gemelli Diversi – Vivi per miracolo
Tentativo di rinverdire i fasti di “Mary” con una canzone pseudosociale che parla degli “ultimi” e dei disperati. Retorica come quella di Masini ma almeno meno noiosa.
Voto: 4,5

Alle 23:27 scossa l'ora di Al Bano.

Al Bano – L'amore è sempre amore
Meglio di quella di due anni fa che arrivò seconda dietro Cristicchi, ma può essere che Al Bano sa cantare solo canzoni d'amore? Senza infamia e senza lode, ma l'esibizione lo salva.
VOTO: 6

Dopo quasi venti minuti di momenti indimenticabili come la guerra tra le orchestre, si arriva all'esibizione degli Afterhours.

23:45 Afterhours – Il paese è reale
Dopo i Bluvertigo, i Subsonica e i Soerba a Sanremo mancavano solo loro di quei gruppi a cavallo tra il mainstream e l'underground che MTV tentò di lanciare una decina di anni fa. Anzi, mancherebbero ancora i Marlene Kuntz Fortunatamente rimangono fedeli a loro stessi, niente imborghesimenti, ed è l'unico pezzo di Sanremo che è riuscito ad emozionarmi un po', facendomi rimanere col fiato sospeso per via dell'arrangiamento aggressivo (samresemente parlando è ovvio). Il testo me lo sono perso per strada però.
Voto: 7,5

23:50 Iva Zanicchi – Ti voglio senza amore
Canzone molto bella e interpretata con passione dalla Zanicchi. L'idea che una donna a settant'anni possa godersi il sesso e la vita a modo suo trova sbigottiti addirittura gli internauti, evidentemente molto meno progressisti e di larghe vedute di quello che si pensa. Le auguro che il nuovo disco (che avrà ancora il contributo di Tiziano Ferro) abbia un buon successo.
Voto: 6,5

23:55 Nicky Nicolai & Stefano Di Battista – Più sole
Si parte jazzando e si passa presto a un funk orecchiabile, piacevole e furbo. Forse le radio la passeranno di più dei precedenti lavori presentati a Sanremo dalla Nicolai, ma io preferisco ancora “Che mistero è l'amore”.
Voto: 6,5

Finalmente arriva il piccione, ha l'aria della vittima, ed è mezzanotte e sette minuti.
Povia – Luca era gay
Meno orrenda di quello che credessi, ma è una paraculata non una canzone. Non c'è omofobia, quella è solo una trovata pubblicitaria per poter poi fare la vittima e il paladino della libertà di parola, ma il testo è infarcito di banalità sull'omosessualità come i rapporti pieni di tradimenti e i genitori degeneri che deviano la mente dei ragazzi portandoli all'omosessualità. Quel cartello finale che cazzo vuol dire? Ma vaffanculo Povia!
Voto: 4

Bonolis ovviamente va a stuzzicare Grillini che fa la solita figura di chi parla tanto per parlare. Si può dire che Grillini non rappresenta tutti i gay? L'unico rappresentante dei gay insignito di tale onorificenza è Cecchi Paone.

00:17 Sal Da Vinci – Non riesco a farti innamorare
Da Vinci è stato il vincitore del Festival Italiano, l'antisanremo di Mediaset proposto ormai quindici anni fa. Siamo dalle parti di Gigi D'Alessio, piacerà da Napoli in giù, ma io vivo a Latina.
Voto: 5

Gli ultimi sono Alexia e Mario Lavezzi.
Alexia & Mario Lavezzi – Biancaneve
La canzone sembra carina, ma è tardi e abbiamo tutti le palpebre pesanti. Non mi sforzo di seguirla più di tanto, spero che domani si esibiscano ad un orario più decente.
Voto: 6 (sulla fiducia)

A mezzanotte e mezza si esibisce Katy Perry dal vivo su base. Katy è un animale da palcoscenico, se l'avessero fatta esibire tre ore prima (magari tagliando il collegamento con l'Onu) avrebbe fatto il recond di ascolti. Non seguo molto la scenetta, sono stanco, la recupererò su youtube.

All'una meno e un quarto arrivano i giovani, anzi le proposte. Bonolis perde pure tempo, questo vuole sforare per avere indici di share più alti.

Malika Ayane – Come foglie
Al primo ascolto non sembra male, ma avrei bisogno di sentirla di nuovo e possibilmente da sveglio.
Voto: 6

Irene Fornaciari non l'ho seguita per principio, detesto suo padre e trasferisco il mio odio su di lei, anche se so che non si dovrebbe fare.

Simona Molinari – Egocentrica
Pezzo interessante, radiofonico ma anche un filino raffinato. Lei l'ho ascoltata con interesse perché tra i suoi collaboratori c'è anche Angelo Avarello, vecchio amico dell'emittente per cui lavoro.
Voto: 6,5

Filippo Perbellini – L'orgoglio
Cocciantino non sembra malaccio, teatrale e inutilmente epico come piace a me, ma a quest'ora sono sazio e non gli presto molta attenzione. Gli lascio un 6 sulla fiducia.

Arrivano le eliminazione, anticipate dalla Gialappas' Band parecchi minuti fa. Ahimè, escono Afterhours, Iva Zanicchi e Tricarico, le mie tre canzoni preferite. Come si fa a mandare via loro e a lasciare la fiera della noia (Fausto Leali, Al Bano) e il trionfo della retorica (Gemelli Diversi e Masini)? Povia figurarsi se non passava, idem Marco Carta, chi l'avrebbe retta poi la De Filippi? Che amarezza.

L'ultimo voto va a Bonolis, pesantissimo e per nulla interessato alle canzoni e agli artisti in gara. Forse è consapevole di non avere granché a livello musicale, ma lo spettacolo visto stasera è stato lento e impacciato.
Voto: 5

lunedì 9 febbraio 2009

Film visti e rivisti dal 19 gennaio al primo febbraio 2009


L'ULTIMA PROFEZIA*: horror a sfondo mistico molto più interessante di quel che ricordassi. Gli angeli sono in guerra tra loro per colpa della loro gelosia verso gli uomini, l'Arcangelo Gabriele vuole conquistare l'anima più nera dell'umanità, appartenuta a un militare statunitense deceduto da poco, ma a mettergli i bastoni fra le ruote sono un angelo fedele agli uomini (Eric Stoltz) e un ex prete senza fede che si è messo a fare il poliziotto (Elias Koteas). Il film offre veramente molti spunti, tanto che ne esisterebbero dei seguiti (deludenti secondo il parere di Leonard Maltin) usciti direttamente in homevideo. Christopher Walken è un Gabriele ambiguo ed inquietante, Viggo Mortensen un Lucifero troppo sopra le righe.

Il trailer del film

FREQUENCY*: un poliziotto (Jim Caviezel) si mette in contatto col suo vecchio padre (Danny Quinn), un vigile del fuoco morto trent'anni prima in un incendio, tramite una vecchia radiotrasmittente. Cambieranno il corso degli eventi salvando la vita dell'uomo, ma aiutando inconsapevolmente un serial killer ad aumentare il numero delle sue vittime. Il film è incastrato molto bene e scorre senza noia, la prima parte è più sentimentale ed è dedicata al rapporto tra i due uomini, mentre la seconda è un giallo paranormale molto coinvolgente, anche se nel finale la logica va a farsi benedire. Il film è ispirato alle teorie di Brian Greene, che infatti compare in un cameo nel ruolo di se stesso (sia nel 1969 che nel 1999).

Il trailer del film

BATTAGLIA PER LA TERRA: il film è brutto, e parecchio, ma non è 'sta gran fetecchia di cui ho sempre sentito parlare. La cosa veramente irritante è che si tenta di far sembrare vecchia e fatiscente una scenografia che si vede benissimo che è nuovissima e naturale quanto i capelli di Pippo Baudo. Forest Whitaker è una presenza che non mi aspettavo nel cast, mentre il faccione di John Travolta riempie da solo quasi tutta la fascetta della videocassetta. Comunque la lotta tra gli ultimi umani sopravvissuti e gli alieni invasori è tra le meno interessanti della storia dell'ingegno umano.

Il trailer del film

L'IMPLACABILE*: fanta-politico ambientato in un futuro in cui i criminali e gli avversari del regime governativo vengono mandati a morire in un popolare programma tv. Schwarzy, accusato ingiustamente di aver ucciso dei manifestanti che protestavano per la mancanza di cibo, affronterà uno a uno i pittoreschi assassini del programma e tenterà di smascherare le malefatte che il governo copre grazie alla manipolazione delle notizie in televisione. Vi ricorda nulla? Lasciando stare i contenuti tristemente attualissimi vent'anni dopo l'uscita della pellicola, c'è una trama che ricalca molto quella de “I guerrieri dell'anno 2072” di Lucio Fulci e in parte pure di “Endgame: Bronx lotta finale” di Joe D'Amato.

Il film è una grande chicca per i Repubblicani, infatti si può assistere alla lotta tra il futuro governatore della California Schwarzenegger e il futuro governatore del Minnesota Jesse Ventura.

Comunque non lo riguardavo da quindici anni, e mi son divertito molto. Il film è tratto dal libro “L'uomo in fuga” di Stephen King (sotto lo pseudonimo Richard Bachman).

Il trailer del film

THE BREAKFAST CLUB*: bellissimo e commovente teen-movie, meno furbo e più genuino di quello che credono critici come la vecchia pettegola spoilerona Mereghetti e Leonard Maltin, l'uomo che salva addirittura i film con Adam Sandler. Per Matt Groening è palesemente un cult (uno dei personaggi si chiama Bender come il robot di “Futurama” e pronuncia anche la frase “eat my shorts” resa poi celebre da Bart Simpson). I personaggi sono stereotipati è vero, ma è facile riconoscere in ognuno di loro un compagno o un pezzo dell'adolescenza di ognuno di noi, e anche le inquietudini che ci hanno (almeno a me personalmente) accompagnato per anni durante le notti insonni. Nel 2005 il film fu premiato agli MTV Movie Awards con una cerimonia molto sentita, ma rovinata da un'esecuzione di “Don't You (Forget About Me)” tanto brutta da meritare l'ergastolo da parte dei Yellow. Moltissimi telefilm per teenager hanno omaggiato il film, tra i tanti “Dawson's Creek” (settimo episodio della prima stagione, intitolato proprio “Breakfast Club”).

Il trailer del film

THUNDERBOLT: divertente film d'azione con protagonista Jackie Chan, molto cruento rispetto agli standard dei lavori del bravo attore di Hong Kong. La verosimiglianza va a farsi fottere abbastanza presto, ve lo vedete un criminale che per evadere fa una carneficina e qualche ora dopo, invece di scappare, va a demolire la casa di chi l'ha fatto mettere dentro con una gru, prendendosela pure comoda? La gara finale è una gran delusione, le condizioni climatiche cambiano di giro in giro e gli incidenti e i sorpassi sono velocizzati, come nelle comiche. Mah!

Non so se sia un caso, ma uno dei personaggi ha un nome simile a quello dell'attrice Amy Yip, una delle mie attrici-feticcio personali.

Il trailer del film

giovedì 22 gennaio 2009

Ballando sulle ceneri di Deejay


Sono finalmente usciti i dati audiradio ufficiali per il 2008- Per l'emittente per cui lavoro è andata benissimo, siamo primi nella nostra zona e il direttore sta pensando seriamente di spedire una banana gonfiabile, con su scritto il numero dei nostri ascoltatori nel giorno medio, ai responsabili delle altre emittenti limitrofe.

Ma a livello di network ciò che balza all'occhio è il crollo di Radio Deejay, superata in classifica da RTL e RDS. La notizia mi fa veramente piacere, non tanto per RTL (che non ascolto da anni, e anche quando lo facevo mi limitavo a Federico l'Olandese Volante) o per RDS (che è in assoluto la radio che detesto di più al mondo), ma perché finalmente l'involuzione e l'arroganza di Deejay, la mia ex emittente preferita, è stata certificata. Io sono un ex fedelissimo ascoltatore di Deejay, grazie alla quale negli anni '90 (in un'epoca in cui non esisteva il download selvaggio e per farti una cultura musicale dovevi COMPRARE i cd e trovare programmi di nicchia alla radio) mi sono creato una discreta cultura musicale mainstream. Oggi al massimo puoi farti una cultura di gossip e programmi televisivi.

Ricordo ancora che i Pizzicato Five li ascoltai per la prima volta di pomeriggio nel programma di Marco Biondi, che li presentò spiegando “so che non stiamo parlando degli U2, ma gli ascoltatori più attenti si ricorderanno che li abbiamo già trasmessi”. Mi si aprì un mondo, quello della musica pop giapponese, le Cibo Matto, i Cosa Nostra, Fantastic Plastic Machine, Cornelius etc.

C'era il programma di Linus (non ancora votato al cazzeggio senza freno) in onda al sabato pomeriggio che faceva ascoltare i brani utilizzati nelle pubblicità (una delizia, all'epoca si usavano veramente dei gran bei pezzi, conobbi Kate Bush con uno spot, non mi ricordo più di quale prodotto ma era qualcosa di dolce), uno spazio alle cover particolari (mi entusiasmai per la versione di “I'm your boogeyman” di K.C. & The Sunshine Band rifatta dai White Zombie, mentre non sapevo che “Heaven For Everyone”, uno degli ultimi brani cantati da Freddie Mercury, fosse un pezzo già inciso dalla band di Roger Taylor, il batterista dei Queen), e un altro spazio dedicato alle classifiche americane, dove spesso si ascoltavano remix molto diversi dal gusto eurodance portato avanti dall'emittente.

Non passavo pomeriggio senza ascoltare il Deejay Time con Albertino, Fargetta, Molella, Prezioso e Giuseppe, non c'era week-end senza la Deejay Parade e il quadernino su cui scrivere le posizioni. Ho sempre ascoltato volentieri Paoletta (liquidata da Linus come un personaggio non di primo livello in un'intervista rilasciata a “Millecanali” qualche anno fa, un'intervista che mi fece odiare in maniera definitiva il vecchio che mi ammorba tutte le mattine raccontandomi i fatti suoi), Gigi Ariemma, Mila e Marco Baldini.

Oggi Deejay è diventato un fastidioso chiacchiericcio portato avanti da personaggi televisivi talvolta anche di serie Z, una continua appendice di programmi televisivi infimi, che trasformano la radio in una ripetizione stanca della televisione più brutta che si produce oggi.

Linus ho smesso di ascoltarlo dopo le polemiche con Fabio Volo e Albertino (e come ho scritto su anche grazie a quell'intervista a “Millecanali”), non mi interessa nemmeno ascoltare Savino di cui ormai sono strasazio grazie alla sua bulimica presenza in televisione. Albertino lo ascolto in streaming, perché la sera la radio non l'accendo più nemmeno per Bertallot, e se lo faccio è solo per interessi personali (leggasi marchette nelle trasmissioni di amici), mentre Platinette, il Trio Medusa e anche Fabio Volo (ma solo perché va in onda mentre sto lavorando) sono stati cannati da diversi anni. Il pomeriggio non so nemmeno chi c'è, dall'estetista mi è sembrato di riconoscere La Pina e ho chiesto che venisse cambiata frequenza...

C'è ancora la Littizzetto? C'è stato un periodo in cui la seguivo molto, e così potei notare che il presunto genio comico non faceva altro che riciclare le stesse battute tra tv, radio e libri. La perdono solo perché una volta ho fatto un sogno erotico su di lei veramente estasiante.

Riguardo la musica da discoteca non gradisco molto i programmi di Joe T.Vannelli, amo ancora i programmi di Albertino (la musica che manda un po' di meno, ma vabbè), e mi è piaciuto molto il “Bob Sinclar Show”, che però ho dovuto metter da parte per mancanza di tempo.

Se un giorno Deejay smetterà di compiacersi, metterà da parte la televisione e ricomincerà a puntare sulla musica e non sul basso umorismo forse ricomincerò ad ascoltarla, nel frattempo mi nutro della loro infelicità.

lunedì 19 gennaio 2009

Preferisco Berlusconi a Dio




Questa coraggiosa affermazione è uscita dalla mia bocca durante un dibattito che vedeva coinvolti me e mia madre senza moderatore, all'ora di pranzo. La donna che mi ha donato la vita raccontava che durante il mercato domenicale è stata avvicinata da un russo che ha cominciato a parlarle nel suo idioma scambiandola per una connazionale (d'altronde mia madre è alta un metro e novanta, è biondissima e da ragazza faceva la fotomodella). Dopo aver capito che la mia genitrice non mastica molto il russo, le si rivolge in italiano indicandole la via della salvezza dell'anima, ovvero il culto dei testimoni di Geova. Nel tentativo di persuadere la mia madre peccatrice, il russo dipingeva uno scenario futuro in cui un giorno Dio prenderà il posto dei nostri attuali regnanti. Niente di nuovo, è la solita solfa dei malati di religione che aspettano da duemila anni il ritorno di Cristo (probabilmente per cancellare le puntate di “Ally McBeal” come accadeva in un episodio di “Futurama”), ma il tentativo di smuovere le coscienze ridimensionando i veri protagonisti della pop culture italiana mi è nuovo. Si sa che noi italiani diamo veramente troppa importanza alla politica, ma siamo veramente così adoranti verso personaggini squallidi come i nostri governanti al punto che un predicatore proveniente da una terra straniera li vede come una minaccia per la fede?

Ed è qui che me ne sono uscito con quella frase, perché tra i due è indubbio che preferirei il Berlusca. Sia Dio che il biscione tendono all'assolutismo, si smentiscono in continuazione, stanno sempre in televisione a dire le stesse cose ed entrambi godono dell'appoggio incondizionato di Carlo Giovanardi, ma Silvio è un uomo e come tale gli capita anche di ammettere, nei suoi rari attacchi di onestà intellettuale, di avere torto e ogni tanto sembra addirittura che si riesca farlo ragionare. Silvio si aggiusta sempre i cazzi suoi, ma almeno ci fa divertire: tette e culi in televisione, barzellette sporche, l'acquisto di fenomeni come Roque Junior, N'Gotty, Josè Mari e del lavapiatti “amico” di Seedorf per il Milan, le attesissime foto di lui che gioca coi nipoti (i figli di Marina) su “Chi” e così via...

Le divinità giudaiche ci chiedono solo di soffrire e pentirci di tutto, condizionano le nostre scelte perché fin da bambini sentiamo storie su esseri superiori sadici e vendicativi che non vedono l'ora di far arrostire le nostri carni per sempre all'inferno, invece Berlusconi potrà fare tanti danni, ma non è eterno, e quindi se proprio dovessi scegliere mi tengo il nano.

domenica 18 gennaio 2009

Film visti dal 5 all'11 gennaio 2009





Dal tramonto all'alba*: lo ricordavo molto più interessante. Sarà che quando lo riguardavo in continuazione ero un adolescente che veniva da anni di cinema mainstream e pallosissimi film d'autore (Zhang Yimou, Agnieszka Holland, Franco Zeffirelli, tutta gente che oggi impiccherei a un albero di Natale) e una roba del genere al confronto era una bomba. Rivisto oggi mi è sembrato molto meno divertente, ed ho addirittura trovato esagerato il turpiloquio dei dialoghi (di Quentin Tarantino). Nonostante questi difettucci resta un gioiellino, film d'azione pura con alto tasso di delirio splatter e dialoghi tutto sommato fin troppo costruiti per un film horror che punta più alla macelleria che al cerebrale. Inutile aggiungere che il cast è superlativo: George Clooney, Quentin Tarantino (per Mereghetti nel miglior ruolo della carriera), Juliette Lewis, Harvey Keitel, Salma Hayek (anche se nel suo ruolo preferisco Ara Celi), Fred Williamson e Tom Savini. Cheech Marini interpreta ben tre ruoli, mentre non manca Danny Trejo, che apparirà in tutti i film della saga.

Il trailer di "Dal tramonto all'alba"

Dal tramonto all'alba 2: più che del primo film sul Titty Twister, questa pellicola sembra più imparentata con “Scream”, difatti il regista prende la strada dell'horror pieno di cliché che tenta di prendere in giro il genere (tant'è che inizia con una sequenza di un film horror che il protagonista Robert Patrick sta guardando alla tele). Sarà una buona idea tentare di rapinare una banca situata in Messico vicino al famoso locale in cui si ritrovano i vampiri messicani? Che il regista Scott Spiegel sia un amico di Sam Raimi è una cosa facilmente constatabile, basterebbero le sequenze delle liquefazioni dei vampiri e la presenza di Bruce Campbell nel solito ruolo marginale. Divertente ma non certo all'altezza degli altri due.

Dal tramonto all'alba 3: probabilmente è quello che mi è piaciuto di più dei tre, mi è difficile resistere a uno spaghetti western spruzzato di horror vampiresco e splatter. Azzeccatissimo il cast, su tutti la scelta di prendere Sonia Braga, sensualissima matrona del Titty Twister, ma meritano complimenti anche Michael Parks, Ara Celi (come mi faceva notare Francesco Massaccesi, qualcuno se la ricorderà per la sua presenza in una puntata di “Buffy”, nel ruolo della mummia Inca che per sopravvivere succhia l'energia ai ragazzi di Sunnydale), Marco Leonardi e Temuera Morrison. L'unico che non ho apprezzato è Orlando Jones, ma quella è una mia guerra personale contro un certo stereotipo di comico nero. Danny Trejo invece risulta addirittura simpatico, chissà se lo è anche dal vivo. Scrive Alvaro Rodriguez assieme al cugino Robert.

Attenzione al finale nascosto dopo i titoli di coda

Il trailer di "Dal tramonto all'alba 3"

C'era una volta in Cina e in America: film orrendo nonostante l'impegno di Tsui Hark (produttore, soprannominato “lo Spielberg d'Oriente”) e la regia di Sammo Hung (noto in Italia come il panciuto protagonista della serie televisiva “Più forte ragazzi”). Si tratta di uno dei numerosi sequel di “C'era una volta in Cina”, e questo spiega perché non si perde troppo tempo ad approfodnire i personaggi. Questa volta le vicende di Wong Fei Hung/Jet sono ambientate in un contesto western, e generalmente i film che mischiano kung fu e western non mi entusiasmano, salvo “Pallottole cinesi” che almeno è divertente. Gli intenti parodistici mi sembrano evidenti, ma nonostante questo il film non fa ridere quando vorrebbe far ridere, ed è troppo ripetitivo nelle scene di combattimento. In compenso ho apprezzato la spalla statunitense (Jeff Wolfe) di Jet Li, se non altro perché è vagamente somigliante a CM Punk.

Il trailer di "C'era una volta in Cina e in America"

La creatura del cimitero: film del 1990 tratto da un racconto di Stephen King. Sinceramente mi è sembrato banale e recitato male, tanto che viene stroncato da Leonard Maltin che gli dà il voto più basso che può (BOMBA, ovvero film orrendo), mentre Massimo Lavagnini lo salva nella guida horror “35 millimetri di terrore” parlando di “...un film semplice nella trama ma efficace nelle scene d'azione, e che si avvale di scenografie da cui trasudano fango, sudore e sangue”. Effettivamente le scenografie si salvano, assieme alla recitazione dei topi, ma per il resto è un film senza infamia e senza lode.

Il trailer di "La creatura del cimitero"

Scream*: è il film horror che amo di più, adoro i giochini pseudo-cinefili che Williamson (sceneggiatore, anche ideatore del serial “Dawson's Creek”) e Wes Craven (regista) disseminano nel film, la realizzazione di un film horror coerente prendendo in giro tutti gli stereotipi del genere. Difficile elencare tutti i pregi del film in poche righe, diciamo che i primi minuti (l'omicidio di Drew Barrymore e fidanzato) potrebbero far morire d'infarto, e che le uniche pecche si vedono solo nel finale. Appaiono non accreditati Henry Winkler (il preside) e Linda Blair (la giornalista stronza come scrive Mereghetti, Craven e la Blair si conoscono dai tempi di “Summer Of Fear”).

Il trailer di "Scream"

Scream 2*: meno coerente e più sfilacciato del primo film. Craven e Williamson ci credono e tentano di costruire un sequel più interessante del capostipite (la scena nell'aula della facoltà è una dichiarazione di intenti?), ma ci sono troppi omicidi e il movente è veramente misero. Cast pieno di divi televisivi, tra cui Jerry O'Connell (“il mio amico Ultraman”, e più avanti “Crossing Jordan”), Laurie Metcalf (“Pappa e ciccia”), Sarah Michelle Gellar (“Buffy”) e Portia De Rossi (futura star di “Ally McBeal”, e soprattutto futura principessa delle lesbiche hollywoodiane).

Il trailer di "Scream 2"

Scream 3*: L'ho rivisto per la seconda volta dopo sette anni, e continua a non entusiasmarmi. Troppo parodistico, troppo ruffiano verso i cinefili dell'horror, . Comunque stavolta l'assassino se la prende con il cast del film “Stab 3”, ispirato ai delitti di Woodsboro, di cui fanno parte anche Jennie McCarthy (il suo omicidio e i suoi dialoghi sono una delle poche cose interessanti del film). Diverse comparsate eccellenti: Roger Corman è il direttore degli studi, Carrie Fisher (la principessa Layla di “Guerre stellari”) è una dipendente della Sunrise, Kevin Smith (il regista di “Dogma”) e Jason Mewes riprendono i loro personaggi di Silent Bob e Jay . Il poliziotto che aiuta Sydney è invece Patrick Dempesey, futura star di “Grey's Anatomy”.

Il trailer di "Scream 3"

lunedì 12 gennaio 2009

Soccorriamo i pipistrelli



Questo volantino mi è arrivato sull'e-mail dell'ufficio, magari a qualcuno potrebbe interessare.

Per carità, massimo rispetto a chi si impegna così tanto per salvaguardare l'ambiente e le fauna, ma un corso di soccorso sui pipistrelli non mi sembra proprio molto accattivante, a meno che non ci siano Batman o Dracula come testimoni.

Chissà se chi parteciperà a questi corsi ha mai visto film tipo questo

martedì 6 gennaio 2009

Film visti e rivisti dal primo al 4 gennaio 2009

Film visti e rivisti nella prima settimana del 2009:

About A Boy*: adoro questo film, mi torna in mente in continuazione perché, per quanto sarebbe bello negarlo, i due protagonisti hanno veramente tanto in comune con me e con i nerd depressi come il sottoscritto. Destreggiarsi tra l'edonistica e iperindividualista visione della vita del personaggio di Hugh Grant e quella forzatamente ottimistica di Marcus, interpretato da Nicholas Hoult (futuro protagonista delle serie tv "Skins", che infatti contiene anche una citazione del film) due perdenti simili ma che sembrano diversi, è purtroppo una croce continua. Quante volte mi sono messo a pensare che la mia vita sia un'inutile sequenza di unità come quella del protagnista del film?
Al di là della mia esperienza il film è molto gradevole, eliminate le scene in cui cantano "Killing Me Softly" (essenziali per gli sviluppi della trama, ma veramente terribili), Hugh Grant coi Weitz dà sempre il meglio anche se ne esce sempre a pezzi, mentre l'unico personaggio che forse non si riesce ad apprezzare fino in fondo è quello di Toni Collette, madre depressa ed egocentrica, anche se in maniera differente a quella di Grant, che però viene presentata come personaggio quasi positivo. I testi, soprattutto i pensieri fuori campo di Hugh Grant, rimangono la vera forza del film.
Il trailer del film

La carica dei 101: Macchia, un eroe a Londra: è una delle poche cose della Disney che mi sia piaciuta. Macchia è uno dei figli di Pongo (si chiama così per via di una macchia nera vicino a un occhio), è il più sfigato della cucciolata e, soprattutto, ha crisi esistenziali che farebbero ricco un buon psicoterapeuta. Quando viene dimenticato a Londra dai padroni e dai genitori che si stanno trasferendo in campagna, Macchia incontra Fulmine, cane attore di un telefilm di cui Macchia è fan sfegatato (tanto da citare a memoria gli episodi), e con lui tenteranno di salvare il resto della famiglia minacciato dalla solita Crudelia De Mon. L'idea di nerdizzare ancora di più il consueto protagonista sfigato dei lavori della Disney mi ha divertito, e anche se le situazioni sono sempre le solite l'ho guardato dall'inizio alla fine senza annoiarmi.

Lilli e il vagabondo 2: al contrario del film precedente questo non mi è proprio piaciuto, troppo banale e troppo moralizzante. Non mi va di scrivere altro.

Dracula's Legacy - Il Fascino Del Male: ennesima variante sulla leggenda del conte Dracula, stavolta "rubato" a uno dei discendenti di Van Helsing (Christopher Plummer) e libero di scorazzare per New Orleans e soprattutto in un negozio della Virgin che è il vero protagonista del film (vi lavorano anche due protagoniste dell'opera). Dracula dopo aver vampirizzato la banda di ladri che lo ha incautamente liberato (di cui fanno parte anche Danny Masterson, Jennifer Esposito e Omar Epps), va alla ricerca della figlia del discendente di Van Helsing, che porta nelle vene il suo stesso sangue che il mummifico Plummer si inietta per vivere più a lungo. Ad aiutare Van Helsing c'è anche il suo aiutante Johnny Lee Miller, non ancora orrendamente stempiato, nel ruolo di uno sgangherato cacciatore di vampiri molto improvvisato. C'è anche un finale mistico e un po' consolatorio, che sinceramente stona col resto del film, ma che almeno non è scontato. Nel cast anche Jeri Ryan, nel cuore di tutti i fan di "Star Trek" per il ruolo del borg dalla tutina attillata Sette di Nove nella serie "Star Trek Voyager". Prodotto in maniera piuttosto compiaciuta da Wes Craven.
Il trailer del film

Mortal Kombat - Distruzione Totale: seguito dell'immenso "Mortal Kombat" film che ha segnato la mia preadolescenza e che non rinnegherò mai! La prima cosa che salta all'occhio è che gran parte del cast non è lo stesso del primo film, Sonya Blade, Johnny Cage , Jax Briggs e Lord Rayden cambiano interprete e l'assenza che si nota di più è soprattutto quella di Christopher Lambert, anche se l'altro veterano James Remar se la cava piuttosto bene nel ruolo del giogioneggiante Rayden, il dio dei fulmini. La trama parte esattamente da dove si era fermato il primo film (che effettivamente aveva un finale aperto, l'unica cosa che non avevo digerito di quella pellicola), Shao Kahn invade la Terra e la unisce ad Outworld rifiutando il verdetto del precedente Mortal Kombat, e da lì parte la solita sfilza di incontri al ritmo di incessante musica techno (c'è anche un pezzo degli Scooter, "Fire"). Finale scontatissimo e anche fin troppo sdolcinato e nonostante belle locations e buoni effetti speciali il film stanca, anche prima del precedente che almeno aveva qualche momento un po' ironico che serviva a sdrammatizzare.
Il trailer del film

Mortal Kombat - Il Mito: in realtà non è un film, ma la compressione dei primi due episodi della serie tv "Mortal Kombat: Conquest". Fortunatamente i due episodi in questione sono legati l'uno all'altro (non come "Il Corvo - La resurrezione" che in realtà sono due episodi della serie tv "The Crow: Stairway To Heaven" che però hanno due trame distinte), e quindi risulta un'operazione accettabile anche se sempre un po' discutibile. Comunque è noiosissimo lo stesso, l'idea di dare spessore e un passato a personaggi creati per un videogioco non mi entusiasma, e la conseguenza del fatto che si tratta dei primi due episodi della serie, causa che la battaglia tra il bene e il male non ha una fine e viene rimandata, così come nel finale iniziano situazioni che avrebbero avuto uno sviluppo negli episodi successivi e che qui rimangono mutilate. Musiche, locations ed effetti speciali non sono all'altezza dei due film della serie, la recitazione e i combattimenti sono invece accettabili. Gli appassionati del videogioco possono vederlo, gli altri farebbero bene a starne alla larga.
Il trailer della serie (su youtube credo che sia presente tutta, ma in inglese ovviamente)

lunedì 5 gennaio 2009

Reality Amarcord #1: Renato Pavesi del Grande Fratello ungherese

Mi scoccia un po' stare sempre a caricare i video da youtube, ma la voglia di scrivere qualcosa di più impegnativo è poca, e la voglia di caricare video originali pure, anche perché il videoregistratore e il dvd-recorder stanno sempre occupati a registrare qualche cult notturno o qualche fregnaccia di Fred Olen Ray.

Comunque volevo ricordare agli appassionati di reality il "buon" Renato, concorrente di origini italiane del Grande Fratello ungherese, vera star di youtube grazie a un video mandato in onda dalla Gialapp'as Band all'interno di un "Mai dire Grande Fratello" di qualche anno fa.

Normalmente direi che Renato è un maleducato, non mi piacciono le persone che bestemmiano, pur essendo agnostico e ostile alle religioni, ma oggi sono incazzato e vedere un tizio che prende il microfono in diretta tv come se stesse per svelare il segreto della vita eterna e poi snocciola un bestemmione dietro l'altro con tanto di pubblico in delirio, beh, oggi mi fa ridere di cuore.

Godetevelo, e non lamentatevi sempre della tv italiana:



Se a qualcuno interessa il ragazzo ha anche un canale su youtube, un sito internet e un fans club su facebook e di mestiere sembra che faccia il chitarrista, anche con una certa bravura.

domenica 4 gennaio 2009

Coccodrilli di inizio anno

Eartha Kitt: in realtà non so molte cose di lei, conosco solo qualche canzone e so che in passato era stata una delle interpreti di Catwoman nel Batman televisivo degli anni '60. Di lei ricordo soprattutto un aneddoto raccontato da Marino Bartoletti e Paolo Limiti su "TV Sorrisi e Canzoni" nel 2004, che riguardava la sua partecipazione a Sanremo nel 1968. Lei si sarebbe esibita in coppia con Peppino Gagliardi cantando "Che vale per me", ma pare l'autore della canzone Carlo Alberto Rossi quando la vide cominciò a sbiancare in volto e a inveire contro di lei, per via del suo modo fin troppo esuberante di apparire. Lei si offese molto, ma alla fine partecipò alla gara.

Edmund Purdom: sono rimasto abbastanza sorpreso di vedere un coccodrillo su di lui (sentito ma un po' falso, almeno su certe date) addirittura durante il TG1. Devo dire che di Purdom conosco soprattutto i film italiani, non propriamente i più belli (tipo "Rosso sangue", "2019 dopo la caduta di New York" o "Fracchia contro Dracula") e non sono mai riuscito a trovare nemmeno "Non aprite prima di Natale", l'unico horror da lui diretto, però mi capitava spesso di ascoltare notizie su di lui da altri amici che lo conoscevano bene.

Valentina Giovagnini: ci sono rimasto veramente malissimo, ricordo che mi colpì molto nel 2002 quando partecipò al Festival di Sanremo nella sezione giovani con "Il passo silenzioso della neve", e non digerii la sua seconda posizione dietro ad Anna Tatangelo che allora, sconosciuta, sembrava che avesse vinto più che altro per via della sua giovane età, come l'anno prima successe ai Gazosa. Andai a comprare il suo cd qualche giorno dopo e scoprii che era già esaurito, almeno a Latina. Nel corso degli anni ho continuato a seguirla, mi piaceva il suo bjorkeggiare (Bjork è la mia artista preferita in assoluto) e tra gli altri suoi lavori ho apprezzato soprattutto il singolo "Creatura nuda". Quando fare radio mi piaceva ancora passavo abbastanza spesso le sue canzoni, e avevo anche una mezza idea di intervistarla prima o poi. E chi se lo immaginava che avremmo avuto così poco tempo...

Grazie di tutto a tutti e tre.

Spero che Eartha Kitt mi perdonerà se il brano che ho scelto per ricordarla è questo, se esiste un aldilà saprà già dei miei terribili gusti musicali
Eartha Kitt & Bronski Beat - Cha Cha Heels

Edmund Purdom in "Fracchia Contro Dracula"

Valentina Giovagnini - "Il passo silenzioso della neve"

venerdì 2 gennaio 2009

Imdb per tutti

Ed ecco il secondo post non personale del 2009, una garbata marchetta al mio amico Francesco Massaccesi che da qualche giorno ha, finalmente, la sua pagina su imdb. Al momento la pagina è ancora incompleta, infatti mancano alcune esperienze di regia e di sceneggiatura, ma piano piano si aggiungerà tutto.
Tutti i registi che visitano questo blog (so per certo che lo fanno Jim Jarmusch, Jean-Jacques Annaud e Wong Kar Wai), devono approfittarne subito e contattare Francesco per interpretare qualche loro opera.
http://www.imdb.com/name/nm3221652/
http://www.imdb.com/name/nm3221652/resume

Visto che ci sto linko pure Showreel, cortometraggio scritto, interpretato e diretto (con Stefano Di Lorenzo) da lui, e il trailer di Bumba Atomika

giovedì 1 gennaio 2009

Horror Hit #2: Road Warriors - ???

Quando ho comprato il doppio dvd con la storia dei Road Warriors (per chi non lo sapesse è uno dei tag team più potenti della storia del wrestling, per molti il tag team più potente della storia del wrestling) credevo di aver comprato un discreto documentario (quelli della World Wrestling Entertainment sono sempre piuttosto edulcorati, quando non proprio manipolati) e un'ottima raccolta di incontri (e in questo la WWE possiede una library veramente insuperabile), ma mai mi sarei aspettato di trovare un nuovo amore: la canzone più brutta del mondo.
Non so bene quando sia stata realizzata e per quale ragione, anche perché è stata inclusa nei dvd come ultimo degli extra (difatti io l'ho visto dopo molti giorni, e lo avevo snobbato pensnado a un video di tributo), e non c'è nemmeno una nota che spieghi come mai queste due divinità del ring si siano cimentate in un campo a loro così ostico. Anzi, non c'è nemmeno il titolo della canzone.

Se la musica è banale e sciatta, il testo del brano e l'interpretazione dei due lottatori la rendono un cult assoluto. Machismo esasperato, minacce nemmeno tanto velate a chiunque avrà la sfortuna di trovarsi sulla loro strada, e una certezza: se James Dean fosse lì parteciperebbe alla rissa!
Tra i lotattori presenti nel videoclip c'è anche Jerry “The King” Lawler (Hawk si rialza dopo aver subito un suo piledriver come se non fosse successo nulla), anche lui affascinato dall'ambiente musicale tanto da aver pubblicato alcuni dischi, che però purtroppo non ho mai ascoltato.

Godeteveli