eri sera su Rai 1 è andata in onda una di quelle trasmissioni nostalgiche che vengono sempre affidate a Carlo Conti, uno di quei programmi in cui buoni artisti e meteore della canzone si alternano e si sfidano interpretando i loro brani più noti che ormai ci fanno venire il latte alle ginocchia a furia di ascoltarli.
La voglia si spegnere la tele è tanta, ma quando vedo che del cast fa parte anche Roberta Giarrusso decido di lasciarla accesa qualche minuto giusto per godermi le grazie della bella attrice. Da quello che capisco è una sfida tra canzoni degli anni '50 e degli anni '70 giudicate da un pubblico di giovanissimi che non conosce i brani in gara (sigh! Che tristezza affermare una cosa del genere, come se i diciottenni debbano per forza ascoltare solo i Tokio Hotel e affini).
Seguo poco i primi minuti e mi perdo almeno due-tre esibizioni, mi attizzo solo quando vedo Little Tony, artista che apprezzo realmente molto, che però "canta" (in playback) una delle sue canzoni che sopporto meno, "La spada nel cuore". Conti chiosa "nelle tue canzoni c'è sempre il cuore, cuore matto, la spada nel cuore". Sì perché Little Tony ha fatto solo queste due canzoni...
Dopo Little Tony riconosco Demis Roussos e mi chiedo cosa ci faccia lì, e poi perdo quasi completamente l'esibizione di Carla Boni per motivi di forza maggiore, ma spero di poterla recupere su youtube. A un certo punto spunta fuori Jimmy "Bo" Horne e comincio a temere che ci siano anche i Boney M, i superstiti dei Village People ed Henry Wayne Casey alla ricerca di acquirenti per i cd con "gli introvabili successi della disco music" (che per la cronaca sono tutti brani di facilissima reperibilità). I Delegation invece non ci possono essere perché vivono a casa di Bonolis.
Ecco però che arriva la sorpresa, si esibisce Tonina Torrielli, cantante in voga negli anni '50 (partecipò a diverse edizioni del festival di Sanremo) ritiratasi molto giovane per scelta personale. La Torrielli canta "L'edera" e io quasi mi metto ad abbracciare il televisore per la commozione. Oh, la Torrielli che si vede in tv una volta ogni morte di papa canta dal vivo mentre quasi tutta al trasmissione è in playback, tanto di cappello.
Finita l'esibizione Conti la intervista brevemente, lei accenna "Tua" (la sua canzone che preferisco) e io non capisco più nulla. La Torrielli avrebbe voglia di parlare ma Conti la interrompe in malo modo perché è il turno di Umberto Tozzi.
Tozzi non lo seguo (anche se le ultime cose che ha fatto con Masini mi son piaciute) e non riesco a togliermi dalla testa un vestito rosa con cui si presentò a Sanremo mi pare nel 2000. Ricomincio a seguire la trasmissione solo quando tirano fuori dal sarcofago Le Figlie del Vento che cantano, manco a dirlo, "Sugli sugli bane bane". Non mi pare che dicano che il testo sia di Roberto Vecchioni seppur non accreditato. Poco male la cosa è risaputa, lo stesso Vecchioni l'aveva raccontato divertito alla Gialappa's Band in un "Raidiresanremo" di qualche anno fa, ma credo che l'abbia fatto anche in altre occasioni.
Continuo a seguire ma sono sempre più distratto. Vedo spuntare la Rettore e comincio già a temere l'ennesima riproposizione di "Kobra". Fortunatamente non canta quel brano per me ormai insopportabile ma esegue "Splendido splendente", anche questo fortemente inflazionato (soprattutto grazie alle cover, negli ultimi anni l'hanno rifatto anche Genny Random e gli Alibìa) ma interpretato con grande verve. Pure troppa, infatti le spunta fuori una zinna durante l'esecuzione e il regista è costretto a inquadrarla dagli studi accanto o in primo piano per quasi metà brano. I diciottenni del pubblico avranno gradito?
Appare anche Miranda Martino e io mi imbarazzo ma non vi dico il perché. C'è da dire che è più bella adesso di quando era giovane, e infatti lo ammette anche lei.
Quando Conti comincia a intervistare Silvana Pampanini e Gloria Guida tolgo definitivamente l'audio. Come al solito gli anni '70 cinematograficamente sono rappresentati dalle dive della commedia sexy, quelle che una volta non si filava nessuno e che adesso stanno in tv quasi tutti i giorni a parlarci di quelle fantastiche pellicole. Sembra di vivere nel film "Il comune senso del pudore" di Alberto Sordi.
Mentre seguo senza l'audio si esibiscono Mungo Jerry, di nuovo Little Tony (probabilmente non riconosciuto da Conti visto che non cantava "Cuore matto"), Teddy Reno ed Enzo Jannacci, e in più sale sul palco anche Tiberio Murgia non so bene per quale motivo. Vincono gli anni '70, ma nonostante la sconfitta la Giarrusso (che faceva da madrina alla squadra degli anni '50) non si spoglia con mio grande disappunto.
E io che pensavo che il climax fosse quello.
E vabbè, a questo punto mi organizzo meglio per venerdì prossimo, un po' di popcorn, qualche pettegola e sembrerà di vivere la magica settimana di Sanremo.
