sabato 20 settembre 2008

I Migliori anni 19/09/2008

eri sera su Rai 1 è andata in onda una di quelle trasmissioni nostalgiche che vengono sempre affidate a Carlo Conti, uno di quei programmi in cui buoni artisti e meteore della canzone si alternano e si sfidano interpretando i loro brani più noti che ormai ci fanno venire il latte alle ginocchia a furia di ascoltarli.
La voglia si spegnere la tele è tanta, ma quando vedo che del cast fa parte anche Roberta Giarrusso decido di lasciarla accesa qualche minuto giusto per godermi le grazie della bella attrice. Da quello che capisco è una sfida tra canzoni degli anni '50 e degli anni '70 giudicate da un pubblico di giovanissimi che non conosce i brani in gara (sigh! Che tristezza affermare una cosa del genere, come se i diciottenni debbano per forza ascoltare solo i Tokio Hotel e affini).

Seguo poco i primi minuti e mi perdo almeno due-tre esibizioni, mi attizzo solo quando vedo Little Tony, artista che apprezzo realmente molto, che però "canta" (in playback) una delle sue canzoni che sopporto meno, "La spada nel cuore". Conti chiosa "nelle tue canzoni c'è sempre il cuore, cuore matto, la spada nel cuore". Sì perché Little Tony ha fatto solo queste due canzoni...
Dopo Little Tony riconosco Demis Roussos e mi chiedo cosa ci faccia lì, e poi perdo quasi completamente l'esibizione di Carla Boni per motivi di forza maggiore, ma spero di poterla recupere su youtube. A un certo punto spunta fuori Jimmy "Bo" Horne e comincio a temere che ci siano anche i Boney M, i superstiti dei Village People ed Henry Wayne Casey alla ricerca di acquirenti per i cd con "gli introvabili successi della disco music" (che per la cronaca sono tutti brani di facilissima reperibilità). I Delegation invece non ci possono essere perché vivono a casa di Bonolis.

Ecco però che arriva la sorpresa, si esibisce Tonina Torrielli, cantante in voga negli anni '50 (partecipò a diverse edizioni del festival di Sanremo) ritiratasi molto giovane per scelta personale. La Torrielli canta "L'edera" e io quasi mi metto ad abbracciare il televisore per la commozione. Oh, la Torrielli che si vede in tv una volta ogni morte di papa canta dal vivo mentre quasi tutta al trasmissione è in playback, tanto di cappello.
Finita l'esibizione Conti la intervista brevemente, lei accenna "Tua" (la sua canzone che preferisco) e io non capisco più nulla. La Torrielli avrebbe voglia di parlare ma Conti la interrompe in malo modo perché è il turno di Umberto Tozzi.
Tozzi non lo seguo (anche se le ultime cose che ha fatto con Masini mi son piaciute) e non riesco a togliermi dalla testa un vestito rosa con cui si presentò a Sanremo mi pare nel 2000. Ricomincio a seguire la trasmissione solo quando tirano fuori dal sarcofago Le Figlie del Vento che cantano, manco a dirlo, "Sugli sugli bane bane". Non mi pare che dicano che il testo sia di Roberto Vecchioni seppur non accreditato. Poco male la cosa è risaputa, lo stesso Vecchioni l'aveva raccontato divertito alla Gialappa's Band in un "Raidiresanremo" di qualche anno fa, ma credo che l'abbia fatto anche in altre occasioni.

Continuo a seguire ma sono sempre più distratto. Vedo spuntare la Rettore e comincio già a temere l'ennesima riproposizione di "Kobra". Fortunatamente non canta quel brano per me ormai insopportabile ma esegue "Splendido splendente", anche questo fortemente inflazionato (soprattutto grazie alle cover, negli ultimi anni l'hanno rifatto anche Genny Random e gli Alibìa) ma interpretato con grande verve. Pure troppa, infatti le spunta fuori una zinna durante l'esecuzione e il regista è costretto a inquadrarla dagli studi accanto o in primo piano per quasi metà brano. I diciottenni del pubblico avranno gradito?
Appare anche Miranda Martino e io mi imbarazzo ma non vi dico il perché. C'è da dire che è più bella adesso di quando era giovane, e infatti lo ammette anche lei.
Quando Conti comincia a intervistare Silvana Pampanini e Gloria Guida tolgo definitivamente l'audio. Come al solito gli anni '70 cinematograficamente sono rappresentati dalle dive della commedia sexy, quelle che una volta non si filava nessuno e che adesso stanno in tv quasi tutti i giorni a parlarci di quelle fantastiche pellicole. Sembra di vivere nel film "Il comune senso del pudore" di Alberto Sordi.

Mentre seguo senza l'audio si esibiscono Mungo Jerry, di nuovo Little Tony (probabilmente non riconosciuto da Conti visto che non cantava "Cuore matto"), Teddy Reno ed Enzo Jannacci, e in più sale sul palco anche Tiberio Murgia non so bene per quale motivo. Vincono gli anni '70, ma nonostante la sconfitta la Giarrusso (che faceva da madrina alla squadra degli anni '50) non si spoglia con mio grande disappunto.
E io che pensavo che il climax fosse quello.
E vabbè, a questo punto mi organizzo meglio per venerdì prossimo, un po' di popcorn, qualche pettegola e sembrerà di vivere la magica settimana di Sanremo.

venerdì 19 settembre 2008

Le veline!

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Horror Hit #1: Alessandro Cecchi Paone - La Ballata Dell'Orso Paone


Quando nell'emittente per cui lavoravo ho trovato questo cd non credevo ai miei occhi. Un cd di Alessandro Cecchi Paone? Troppa grazia per la mia mente malata che spera sempre che un giorno Patrizia De Blanck si converta al soul psichedelico o che Konishi remixi i dischi di Maria Giovanna Elmi.


Alessandro Cecchi Paone è un personaggio dall'esibizionismo autolesionista. Dopo il suo coming out è passato da essere un (presunto) divulgatore scientifico a fare il concorrente di "chi vuol essere culattone?" per la trasmissione "Cronache Marziane". Non pago della piega che stava prendendo la sua carriera ha cominciato a comparire sui siti di gossip (chi non ricorda il suo fidanzato dagli occhi di gatto? Gene Gnocchi sicuramente sì) fino ad approdare sulla quinta "Isola dei Famosi" e quindi al reality show (neanche per la prima volta in verità, perché pochi lo ricordano ma l'inviato della prima edizione de "La Fattoria" doveva essere lui, che poi lasciò all'ultimo e venne sostituito da Daniele Bossari. Senza contare una sorta di reality che ha condotto per Gay.tv un paio d'anni fa), genere che ha sempre bistrattato fin dalla prima apparizione in Italia con la prima edizione del "Grande Fratello".
Oggi continua a farsi del male pubblicando addirittura un cd singolo, anche se lui stesso specifica che si tratta solamente di un gioco, nato sull'entusiasmo dell'affetto che i telespettatori avrebbero dimostrato al personaggio dell'Orso Paone.

Ma torniamo alla canzone. Il cd era ancora incellofanato, incredibilmente nessuno lo aveva messo in programmazione e io, che mi vanto di aver trasmesso "Tuka Kulos" di Loredana Lecciso trattandola come una vera canzone, non ho resistito a tale affronto e ho sposato la causa di questo orsetto. Scarto il cd, lo infilo nel lettore e devo dire che ci rimango subito un po' male, Cecchi Paone non canta, ma parla! Non solo, ma alcune sue frasi sono campionate appunto dal programma "L'Isola dei Famosi", come la sua filippica contro il regolamento delle eliminazioni e addirittura la sua (orrenda) imitazione del concorrente romano Claudio Cuccurullo. L'idea era quella di creare il tormentone estivo del 2008, ritmo adatto per le feste al villaggio vacanze, un po' di (spero voluto) umorismo e soprattutto un ritornello trascinante:

"danza insieme all'Orso Paone

non sprecare questa occasione

quanta bella televisione

dolce come il miele"

Credeteci o no, per partorire questa roba ci si sono messi in sei! Il brano è infatti firmato da Cecchi Paone, Rubino, Colangelo, Di Stefano, Alonge e Sirà. Segnalo anche le coriste Mary Salino e Loredana Grimaldi, chissà quali minacce hanno ricevuto per esser costrette a partecipare a questo progetto...le ricorderò con affetto.
Il cd singolo contiene anche la versione karaoke, nel caso qualcuno in casa conservi ancora il Canta Tu di fiorelliana memoria.

Gradirei conoscere l'opinione di Emilio Fede su questa canzone (che non ha mai amato Cecchi Paone, leggere il suo primo (capo)lavoro letterario "Finché c'è Fede").
Ecco anche un video del backstage:

mercoledì 17 settembre 2008

Mezzo destro, mezzo sinistro di Sergio Martino

Quando ho comprato il dvd di "Mezzo destro mezzo sinistro, due calciatori senza pallone" (prima che si trovasse a 4 euro, lasciamo stare...) non mi aspettavo di trovare tra gli extra addirittura il commento del regista Sergio Martino e del critico cinematografico Franco Grattarola.
Ci ho messo un po' a digerire l'idea di riguardare questo film commentato, ma devo dire che non me ne sono pentito. Grattarola modera benissimo un Sergio Martino simpatico e molto onesto (e che ha una voce molto giovanile), incalzandolo con domande mirate e spostando spesso l'argomento sui personaggi minori della pellicola, raccontando brevi ritratti di caratteristi e stunts presenti nel cast. C'è anche un momento toccante, ovvero quando Sergio Martino apprende da Grattarola della morte di Franco Caracciolo, ci fosse stata Maria De Filippi...

Breve trama: Andrea Margheritoni (Andrea Roncato) è un giocatore in declino che è andato a svernare nel campionato statunitense, ma è costretto a lasciare l'America dopo che un arbitro lo trova a letto con sua moglie. Tornato in Italia riesce ad accasarsi nella neopromossa Marchigiana del presidente Beccaceci (Silvio Spaccesi), grazie all'interessamento dell'amico calciatore Gigi Cesarini (Gigi Sammarchi) e soprattutto dello sponsor della squadra Mirtilla Rubinacci (Milena Vukotic), una ninfomane infatuata del vecchio fantasista. Il rendimento di Margheritoni sotto la guida dell'allenatore Coligno (Gianni Ciardo) è disastroso, e rimane tale con l'arrivo di Fulgencio (Leo Gullotta), tanto che perde il posto da titolare a favore della giovane promessa Carlo Vacca (Pino Insegno). Ma una partita della Mitropa Cup in Germania potrebbe diventare un'occasione per il riscatto...

Queste sono le cose più interessanti (IMHO) che vengono dette nel commento:

- Il commentatore sportivo della prima partita è Giorgio Lopez, fratello di Massimo Lopez (questa cosa probabilmente la sapevano in molti, ma io la ignoravo)

- Sergio Martino racconta che negli anni '80 i distributori si preoccupavano se nel film c'era poco uso di parolacce

- L'aereo usato per il ritorno di Margheritoni (Andrea Roncato) in Italia è quello usato dall'ex giocatore Socrates (all'epoca in attività ovviamente) per il suo vero rientro in Italia

- La battuta che Carlo Ancelotti fa su Odoacre Chierico durante la partita di tennis contro Margheritoni e Cesarini è dello stesso Ancelotti

- Lo stadio usato per il ritiro della Marchigiana è quello della Sambenedettese

- Pino Insegno avrebbe avuto la possibilità di giocare in serie C, ma preferì la carriera artistica

- Sandro Ghiani ha un agriturismo (o almeno lo aveva nel 2004, adesso non saprei)

- Il sacerdote che celebra la messa a cui partecipa tutta la Marchigiana nella realtà era l'autista della troupe

- Uno degli avi di Franco Caracciolo è San Francesco Caracciolo, fondatore dell'ordine dei frati Caracciolini

Devo aggiungere una cosa, pensavo che Franco Grattarola (autore anche del libro "Pasolini, una vita violentata" e tra i fondatori della rivista "Cine70") avesse una cadenza molto impostata, e invece mi ha ricordato molto Mario Corsi detto "Marione", capotifoso della Roma che tutte le mattine lancia anatemi a tutto il mondo del calcio, e non solo, dalle frequenze di Radio Centro Suono Sport.
Voto al commento: 7,5